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20 novembre. Era tempo che mi ripromettevo di andare al lago di Vico uno dei laghi meglio preservati del Lazio caratterizzato da una splendida faggeta a bassa quota (gli esperti la chiamano depressa). Sulle rive il bianco dei gabbiani comuni contrasta con il riflesso giallo e arancio dei boschi sull'acqua. Un cormorano posa per me ed io ancora una volta cedo e lo ritraggo.
Al capanno nei pressi delle pantanacce alzavole, fischioni, canapiglia, mestoloni e germani sono molto vicini ma dura poco una mandria di vacche passa davanti al capanno e si abbevera, fugge tutto. Mi consolo con il passaggio di uno sparviere e riprendo a dipingere con il cannocchiale le anatre che si sono allontanate. Più tardi mi sposto in località Santa Lucia. Da qui si vedono migliaia di folaghe, svassi maggiori e piccoli, moriglioni e qualche moretta tutti troppo lontani e allora cerco di riprendere le luci del tardo pomeriggio sulle sponde (ci riesco solo in parte). Alle 17 comincia a fare buio mi rimetto in macchina e torno a casa.